RIABILITAZIONE SENOLOGICA
Ripartire presto per stare meglio

La riabilitazione è un aiuto
già dai primi giorni
Dopo un intervento al seno,
la fisioterapia è parte integrante della cura.
Una presa in carico precoce, in accordo con le indicazioni del chirurgo, favorisce il recupero funzionale e il miglioramento della qualità di vita, aiutando altresì a prevenire, riconoscere e
gestire le complicanze.
Il percorso prevede una valutazione funzionale iniziale
e prosegue con un trattamento personalizzato e adattato nel tempo agli obiettivi e ai progressi, per un recupero sicuro e completo,
in linea con le esigenze di ogni paziente.
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​La riabilitazione della donna operata al seno
richiede uno sguardo ampio e integrato.
Per questo il percorso non è mai affidato a un solo professionista,
ma nasce dalla collaborazione di più specialisti che lavorano insieme per offrire il miglior percorso di assistenza e di cura.
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Al centro c'è l'ascolto
Ogni donna ha una storia unica, fatta di esperienze,
bisogni e sensibilità diverse.
Per questo non esiste un programma riabilitativo standard valido per tutte: il percorso viene costruito su misura, tenendo conto della persona nella sua globalità e non solo della patologia.
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Ogni seduta dedica spazio a momenti di condivisione,
dubbi e domande.
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L’educazione terapeutica offre informazioni chiare
e strumenti pratici, promuovendo scelte consapevoli
e una ripresa graduale e serena della propria vita.
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​In questa ottica, anche il dolore, ove presente, va ascoltato e rispettato: è un indicatore che guida il percorso,
non una prova di resistenza.
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Percorso fisioterapico
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Valutazione fisioterapica specifica post-chirurgica: inquadra le necessità e gli obiettivi;
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Gestione di gonfiore ed ematomi post-operatori: interventi per favorire il riassorbimento dei liquidi;
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Trattamento dell’Axillary Web Syndrome: "cordini" sottocutanei che provocano dolore e riduzione della mobilità;
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Recupero funzionale di spalla e arto superiore: prevenzione di rigidità e adesioni, miglioramento dell’ampiezza di movimento, esercizi volti alla ripresa della funzionalità;
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Riduzione del dolore: tecniche e esercizi mirati per migliorare il comfort e la qualità del movimento;
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Trattamento della cicatrice/aderenze: migliora elasticità tissutale e mobilità;​
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Rilascio e mobilizzazione del diaframma, struttura che può presentare limitazioni funzionali e aumentata tensione miofasciale dopo intervento al seno;
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Rieducazione posturale e controllo scapolare:
gestione di compensi e squilibri muscolo-scheletrici;
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Mobilizzazione dell'espansore e/o della protesi,
ove presenti;
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Aspetti di educazione all'auto-trattamento:
dalle tecniche per il massaggio della cicatrice
a quelle di auto-massaggio del seno e della protesi,
per favorire continuità nel percorso di cura;
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Educazione a pratiche di prevenzione e auto-esame, per aiutare a sviluppare attenzione verso il proprio corpo e a riconoscere tempestivamente eventuali cambiamenti.


Linfedema
post-chirurgia senologica
Il linfedema oncologico dell’arto superiore è la complicanza tardiva più frequente e temuta nelle donne operate al seno.
Si manifesta come una condizione di stasi dovuta a un danno del sistema linfatico, che porta a un progressivo accumulo
di liquidi nell’arto.
Con il tempo, questo ristagno non solo aumenta
il volume dell'arto, ma può determinare un "indurimento" dei tessuti legato allo sviluppo di un processo fibrotico.
Si tratta di una condizione a evoluzione graduale che può causare limitazioni funzionali, oltre a impatti estetici e psicologici,
influenzando fortemente la qualità della vita.
Per questo oggi rivestono un ruolo fondamentale
la conoscenza dei fattori di rischio e le strategie di prevenzione, basate su educazione terapeutica e corretta informazione.
Trattamento
A livello internazionale, il trattamento del linfedema è ormai definito come fisioterapia complessa decongestionante,
un approccio integrato che comprende:
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Misure di igiene e cura della cute;
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Linfodrenaggio manuale;
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Bendaggio multistrato;
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Esercizi mirati a stimolare il drenaggio linfatico.
Un percorso strutturato e precoce può fare la differenza nel contenere l’evoluzione della malattia
e migliorare il benessere complessivo della persona.
